Drago, Cuordileone, Colpodifulmine, La Mercareccia.
Sono particolari i nomi di questi tre vini. Così come le illustrazioni in etichetta. Lo stile del design riporta a qualcosa di orientale. A tecniche di disegno realizzate con un pennello a traccia larga. Certo che non è facile ritrovare un “Drago” (Ciliegiolo), un “Cuordileone” (Sangiovese e Syrah) e un “Colpodifulmine” (Syrah) nei tratti colorati di questi packaging.
Sono particolari i nomi di questi tre vini. Così come le illustrazioni in etichetta. Lo stile del design riporta a qualcosa di orientale. A tecniche di disegno realizzate con un pennello a traccia larga. Certo che non è facile ritrovare un “Drago” (Ciliegiolo), un “Cuordileone” (Sangiovese e Syrah) e un “Colpodifulmine” (Syrah) nei tratti colorati di questi packaging.
Abbiamo una sola certezza: il cerchio rosso in basso a destra, sopra ai nomi dei vini, viene giustificato così dal produttore (Fabrizio Zanfi): “La mia piccola produzione di vino e di olio è realizzata nel rispetto delle caratteristiche del luogo con apporto tecnologico quanto basta e quella che io chiamo ‘scienza dell’annata’, il saper cioè adattare il proprio lavoro e quindi il risultato all’andamento della stagione con il suo alternare piogge e calure siccitose. Il tutto ben rappresentato dal cerchio del marchio: io ci metto il Lavoro, il resto lo fa il Tempo“. Per quanto riguarda gli altri elementi che compongono l’etichetta dobbiamo lavorare di immaginazione. I tratti puliti di questa etichetta, aiutano comunque a trasmettere qualcosa di essenziale. Inoltre si fanno notare da lontano, grazie ai colori vividi. Una certa originalità è garantita. Non ci convince fino in fondo il nome dell’azienda: La Mercareccia, piuttosto cacofonico. Ma per il resto c’è inventiva, passione, coraggio, creatività. P.S.: c’è anche un altro vino in gamma, che si chiama “Stravento” (Sangiovese). Bel nome, stralunato e originale.