Logorroico, Vino Rosso, Il Torchio.
Questo vino viene prodotto da due giovani (fratello e sorella) che hanno rilevato la cantina e i vigneti dal nonno. Bella storia anche solo per il fatto che delle nuove generazioni si rimboccano le maniche e decidono di irridere le mode e le comodità della città per tornare a vivere e a lavorare in campagna. Siamo in Liguria, al confine con la Toscana, dove regna incontrastato il Vermentino (quello bianco). Questo vino invece è un rosso, prodotto con “tutti i vitigni a bacca rossa disponibili nei vigneti di proprietà”. Sarebbe a dire: Vermentino Nero, Sangiovese, Merlot, Syrah e Cabernet. Insomma un gran “mescolatum”. Ma vediamo come commentare l’originale packaging che i due giovani viticoltori hanno deciso di proporre sulle loro bottiglie: ci colpisce una illustrazione in stile cartoon che attira l’occhio per i colori e le raffigurazioni in essa contenute. Una faccia gaudente, un sole, un calice, forme stilizzate, molto colorate. Ma soprattutto molte “bocche parlanti” che invadono almeno la metà dello spazio disponibile in etichetta. Una bocca per ogni vitigno contenuto in questo vino. Quindi sono proprio i vitigni che vogliono esprimersi? In questo caso forse parlano anche troppo visto che il vino si chiama “Logorroico”. Come concludere? Che l’etichetta è simpatica, anacronistica, involuta, davvero originale, “disrupting” direbbero gli americani. In sintesi questa etichetta fa parlare di sé. Ed è probabilmente quello che desiderava l’azienda, visto che ha fatto parlare (tutto sommato, bene) anche noi.