Suprematismi Artistici in Rosa

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Suprematism, Bombino Nero (Rosato), Mirvita (Tor de’ Falchi).

Il caso di questa etichetta e, di rimando, dell’azienda che l’ha creata, è concettualmente complesso (anche il nome dell’azienda stessa, che varia da “Tor de Falchi” a “Mirvita” secondo le circostanze). Il tutto va spiegato per passaggi. Diciamo subito che la nostra curiosità viene attirata dal nome particolarmente “esoso” di questo vino: “Suprematism”. In realtà non si tratta di vanagloria, si sta facendo riferimento a un movimento artistico fondato nel 1913 da Kazimir Malevich. Il senso è che l’arte viene concepita in quanto finalizzata unicamente alla percezione pura, collegandola quindi alle emozioni e, in origine, alla libera espressione creativa degli artisti. Il titolare dell’azienda, Donato DiGaetano, si è ispirato al suprematismo nel concepire la propria cantina, tecnologica e di design, così come per l’approccio alla comunicazione, packaging innanzitutto, con etichette che vogliono esprimere un valore distintivo assoluto. Cioè vogliono essere totalmente fuori dagli schemi.
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In effetti, questa etichetta attira l’attenzione. Per la sua stranezza. Arte moderna che spiegata dal produttore risulta essere una interpretazione degli elementi che compongono la cantina. Cioè, tradotto, i tasselli colorati dell’illustrazione sono le botti, le cisterne, la pressa e quant’altro si trova come struttura e/o attrezzatura in cantina. Bizzarro come minimo. Originale come pochi. Tornando a qualcosa di specifico possiamo aggiungere che il Castel del Monte è stato il primo rosato italiano a ricevere la Docg e che il colore di questo vino è bellissimo.