Amai, Blend di Vitigni Rossi e Bianchi, Podere Orto.
Parliamo di un’azienda molto giovane, proprio come la figlia dei proprietari che corre felice tra i vigneti. Potrebbe essere scritta così la sintesi di questa piacevole etichetta. Ma vediamo... cosa si vede. Un disegno, centrale, con un panorama collinare e alcune vigne appena accennate, in bianco e nero. Una sagoma di una bambina, colorata di rosa salmone (unico elemento cromatico del packaging insieme al nome del vino) corre in mezzo ai tralci di vite. In basso leggiamo “Amai” anagramma di Maia ma anche voce del verbo amare e se vogliamo un brindisi a qualcosa che “mai” potrà finire. L’amore per il vino, per la famiglia, per il territorio. Sono concetti leggiadri, così come leggera (in senso positivo) è la percezione di quel disegno. Spensieratezza il primo pensiero. In alto, ben evidente, il nome dell’azienda, Podere Orto e una scritta piccola sotto di esso: Trivium. L’azienda si trova infatti in un punto molto particolare del Centro Italia: esattamente al confine fra tre regioni che sono Lazio, Umbria e Toscana. Anche in questo caso, come in altri esempi di etichette virtuose, gli elementi sono pochi, ben evidenti, concettualmente significativi. Del resto nel meno c’è il più. E chi non lo vede peggio per lui. N.B.: la bambina che corre si chiama proprio Maia che in Oriente è simbolo di rivelazione, risveglio, purezza, origine, creazione e un sacco di altre cose belle.