Lolly, Chardonnay,
Perché mettere la foto (storica) di famiglia su una etichetta di vino? Vediamo di ragionarci sopra. Questa scelta potrebbe rivelare la volontà di esprimere l’avvicendarsi delle generazioni alla guida di una cantina. Come valore, naturalmente. Cioè il fatto che tramandando il “buon fare” di padre in figlio (o figlia) la qualità e l’affidabilità di una azienda ricevono giovamento. Oppure si tratta di imprimere all’etichetta uno stile retrò per garantire una percezione classica, seria, tradizionale del prodotto e di chi lo fa. Non è da escludere un guizzo d’orgoglio da parte di un membro della famiglia, per la composizione della stessa o per mostrare al mondo le creature. Certo che utilizzando il format bianco e nero come in questo caso, la memoria va subito alla Famiglia Addams del noto telefilm (in prima fila vediamo anche una inquietante bambola che avrebbe fatto la felicità di Stanley Kubrick). L’etichetta qui in analisi, oltre alla foto in bianco e nero per la quale abbiamo cercato di trovare ragioni, presenta un design semplice, dai toni cimiteriali (scritte in argento su nero), senza elementi di spicco se non il nome del vino (più che “di spicco” si tratta di un nome insolito e quindi curioso) “Lolly”. Probabilmente il diminutivo di Lorenzo, pargolo della famiglia, forse nemmeno molto contento di farsi chiamare così.