Può capitare che un nome sia "molto simile" ad un altro. Di solito questo fenomeno viene "limitato" a settori merceologici diversi. La legislazione italiana, entro determinati canoni, ammette anche l'identità, sia pure in ambiti completamente diversi. Capita anche di vedere nomi uguali nei medesimi settori, come nel vino, ad esempio. In questo caso dovrebbe scattare, in primo luogo, l'aberrazione da parte del produttore. O comunque la volontà di non "sovrapporsi" ad altri. Ci sono molti casi, con nomi uguali o simili, soprattutto quelli troppo generici nel loro significato, diretto o evocato; il nome "Notturno", che qui prendiamo come esempio, viene utilizzato per contraddistinguere vini diversi (ed è capitato anche per la stessa Doc!). E' un bel nome per un vino (più adatto a un Passito, a nostro parere) e quindi viene ampiamente utilizzato. Logicamente è un errore. Le norme relative ai brevetti e alle "anteriorità" dei nomi si sono evolute con gli accordi per l'Unione Europea ed è sempre consigliabile effettuare dovuti e prudenti percorsi di verifica e acquisizione.