Non è una malvagia idea quella di mettere insieme l'austerità del Nebbiolo con la nervosità del Barbera. Oltre a questo, poi (prima o poi) serve assegnare un nome al "prodotto". Il nome in questo caso è "Malidea". Il produttore nel sito internet aziendale dice che Malidea è "una collina che sta tra la cantina e le vigne di Nebbiolo". Sta anche il fatto che Malidea si compone, come struttura letterale, di Male e Idea. Difficile trovarci altro, forse che sia "Ma, l'idea?". E ci potrebbe stare visto che ce lo chiediamo anche noi: ma l'idea qual è?
A livello di percezione, insomma, Malidea suona male, non tanto come fonetica, breve, rotonda, quanto per le sensazione che può "portare". L'idea era buona, quella del vino, ma... l'idea, qualla del nome, no. Le etichette sono moderne, "antagoniste", insolite, impattanti, graficamente originali e distinguibili nella massa del "solito". Ma c'è un ma anche qui: sopra al nome del vino si legge (non tanto bene, ma si legge) "Iuli". Il cognome, a quanto pare, del proprietario. Ma nel sito si legge anche che il produttore risulta essere la "Cantina Viticoltori del Monferrato", una cooperativa, sembra. Insomma, madre certa ma paternità confusa. Tante buone intenzioni per questi vini alessandrini, ma brand image e naming da rivedere.