Insoglio, Syrah e Altri Vitigni, Campo di Sasso.
Un vino di "punta" per davvero questo Insoglio della Tenuta Campo di Sasso degli Antinori. Il suo nome fa riferimento infatti alla terminologia venatoria con una parola che il vocabilario Treccani riassume così: "luogo fangoso e acquitrinoso dove il cinghiale si reca a grufolare e a rotolarsi". In effige, a conferma del "racconto" che l'etichetta vuole trasmettere, vediamo infatti un cinghiale realizzato al tratto. Si tratta di un animale piuttosto aggressivo, oltre che potenzialmente grufolante, cioè alla ricerca del sua insòglio preferito. Certo che la poltiglia fangosa alla quale fa riferimento il nome di questo vino, nobilita forse l'attività venatoria nello stile di un tempo ma non trasmette sensazioni positive. Il rotolarsi nel fango del cinghiale e dei maiali in generale non è atto nobile e l'immagine non affascina. Forse la melma può creare un percorso semantico parallelo al "blend", in parole povere al miscuglio. di vitigni che compongono questo vino rosso: Syrah in prevalenza, poi Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Per il resto l'etichetta è molto spartana: una cornice racchiude i pochi elementi con uno stile sobrio, forse anche snob. Insomma la comunicazione è rimasta un po' impantanata in codici in parte stereotipati e in parte fuorvianti. Indicato con la carne di cinghiale. Mondato e frollato a dovere.