L'Essenziale è "Invisibile" agli Occhi

grafica branding etichette markting comunicazione
Marche Rosso, Cavalieri.

La modalità è semplice, in apparenza. Così Cavalieri, l'azienda, sigla i vini con il proprio cognome. Ma anche, nel caso del Verdicchio di Matelica, con il nome Gegè. Due strade di comunicazione completamente diverse che non hanno senso all'interno di un'unica gamma. Ma vediamo il dettaglio delle etichette dal punto di vista della grafica: essenziali. A dir poco. E infatti "dicono" poco. In quel grande (ma non per questo necessariamente occupabile in lungo e in largo) spazio quadrato dedicato all'etichetta, vengono distribuiti parole e caratteri di stampa senza un perché e soprattutto senza un domani. In particolare il "logo" (chiamiamo così la "scritta" con la quale viene evidenziato il nome aziendale) risulta di concezione (e grafica) di vecchio stampo, in tutti i sensi. Ma più che altro non collima, non si amalgama, non funziona agli occhi.
grafica etichette lettering brand storytelling
Sono etichette che gli addetti ai lavori definiscono "del tipografo", senza nulla togliere a quella artigianale e splendida mansione ora pensionata dai PC. Ci sono anche le note positive, ci mancherebbe: in particolare l'etichetta rossa, offre almeno un "effetto macchia di colore" che attrae, in quanto di cromìa intensa e tutto sommato non troppo inflazionata. E poi il nome "Gegè", certo troppo "confidenziale", gigione e giocoso, ma sicuramente simpatico e caratterizzante (penalizzato, ibidem, da una scelta del carattere di stampa discutibile).