Allegretto, Cortese-Favorita-Chasselas, Valli Unite.
Questa etichetta è figlia di una Cooperativa Agricola di quelle "non in vista" nel mercato vitivinicolo italiano. Di quelle che al marketing antepongono la terra e la gestione "naturale" dei suoi frutti. L'etichetta in questione, per un vino bianco, è certamente "minimalista": modesta nei suoi tratti di design, genuina e semplice, sicuramente migliorabile. Il nome invece è bello così com'è, e nella sua apparente semplicità, diciamo pure giovialità, cela sfumature e potenziale emozionale interessanti. Allegretto è allegria, è convivialità, è vivacità, come giustamente affermato nel sito del produttore ("allegro e vivace, seguiamo il volo della farfalla durante un aperitivo d'estate"). Ma è anche musica. Musica per il palato. Allegretto, recita Wikipedia, è un tempo musicale "moderatemente veloce, un po' gioioso, piuttosto animato e vivo, meno veloce di allegro, fra allegro e moderato (98-109bpm)". A parte la particolarità, l'ilarità, di questa descrizione, il richiamo al mondo della musica calza a pennello per un vino che vuole essere sinfonia della tavola e armonia tra gli uomini.