Il Design Emozionale

Fioravanti, Moscato di Terracina.

Il Moscato di Terracina è una di quelle rarità vinicole delle quali l’Italia intera è custode e interprete. Andando indietro nel tempo, si tratta di una testimonianza mediterranea di antiche migrazioni, le colonie greche, che portavano con sé le viti migliori per poterne disporre durante i periodi di permanenza nelle nuove terre (che spesso diventavano definitivi). Questo moscato, che ha preso casa nel basso Lazio è una tipicità che si coltiva sono in tre paesi: Terracina, Monte San Biagio e Sonnino. In questo caso la rarità è anche ben rappresentata da un’etichetta particolare, emozionale. Lasciando a latere, questa volta, le parole (nome del vino e nome del vitigno), ci concentriamo sull’immagine. Non può sfuggire, proprio al centro dell’elaborato, una delle più classiche e stereotipate iconografie: un cuore. Ma questo è proprio l’esempio che ci serve: non è il solito cuore. Il solito romanticismo, il solito “amore”. Il trattamento grafico, anzi pittorico, è particolare. Sarà la “grana” della carta (o dello sfondo) o pure la luce impressa agli elementi o ancora l’accenno di un calice dentro al quale il cuore rosso è iscritto... tutto un complesso di cose che rendono questa immagine e conseguentemente questa etichetta tutt’altro che un cliché. È un packaging che parla, che canta, che racconta, che emoziona. A metà tra un sorso di vino, un fiore (una rosa?) e un cuore, questa immagine ha il pregio dell’intensità, e non solo cromatica. A volte basta poco. O forse ci vuole tanto.