Un Recioto Porta-Fortuna

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Cul d’Oro, Recioto di Gambellara, Vignato (Davide).

Anche se purtroppo le immagini proposte non sono molto definite (è quello che si trova in rete), avete letto bene: questo vino si chiama “Cul d’Oro”. Si tratta di un passito, un Recioto di Gambellara per l’esattezza. Terre vulcaniche nel Veneto occidentale. Soprassediamo un attimo sul nome del vino e vediamo che il nome del produttore (nonché marchio dell’azienda) è Vignato. Meglio di così! Un cognome che dice “vigna”, dice viticoltura, parte subito bene. L’etichetta ugualmente si presenta bene: un semplice gioco di strisce bianche e nere genera un colpo d’occhio originale e in grado di farsi notare anche a distanza, sullo scaffale o direttamente a tavola. Per il resto semplicità ad oltranza: impaginazione centrata, stacco cromatico tra la capsula gialla in lacca e il nero dominante dell’etichetta. E poi c’è il nome del vino, scritto in giallo-oro, per farsi notare, ma effettivamente poco leggibile per via del carattere di scrittura prescelto (un graziato arcaico che si presta poco alla comunicazione). Sta di fatto che leggendo con attenzione risulta proprio un “Cul d’Oro”.
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Ma al di là delle prevedibili battute che possono generarsi a tavola, soprattutto dopo qualche calice, questo nome ha una spiegazione, che abbiamo trovato nel sito internet dell’azienda: “Un vino dolce di sola uva Garganega. Nel nome, un riferimento al luogo in cui crescono le vigne. Cul d’Oro è una zona di vigneti collinari chiamata così per la forma del terreno e per il colore dei grappoli maturi. I vigneti hanno in media 25 anni. La selezione dei grappoli è fatta a mano e in cantina arrivano solo quelli migliori. Cul d’Oro appassisce nei picai, si affina in barrique”. Tutto bene, quindi, una collina a forma di... sedere. Come minimo porterà fortuna commerciale al vino!