Il Re è Pazzo e si Mette a Nudo

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Il Re Pazzo, Valpolicella Classico, 
Terre di Leone.

Secondo il produttore questo vino è “un tributo alla terra d’origine di Nonno Leone”. Va da sé che anche il nome dell’azienda deriva dall’antenato in questione. Ma quello che ha attirato la nostra attenzione è “il Re Pazzo” (che non è riferito al nonno, ci mancherebbe) e la sua rappresentazione in etichetta. Si tratta di un Valpolicella, viene specificato dall’azienda, senza la due “A”, cioè affinamento e appassimento. Solo acciaio. E comunque realizzato con i vitigni classici di quelle zone: Corvina, Corvinone, Molinara, Rondinella, Oseleta. Bello, dicevamo, lo stile illustrativo del personaggio regale, tra l’artistico e il teatrale. Bello anche il concetto che ha dato vita al nome del vino, spiegato così nel sito aziendale (riportiamo il testo integrale, perché davvero interessante): “Cercavo un immagine per il nostro vino che fosse capace di raccontare qualcosa di lui e di noi, ma non sapevo quale. Come trovarla! Si tratta di un vino che mi hanno insegnato essere semplice, giovane, "il base" della denominazione fatto con uve straordinarie ma non così nobili da poter essere usate per dar vita all'Amarone.
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Vitale, come ogni giovane creatura, contraddittorio, un po’ ’ folle, pieno di energia. Pensando e ripensando mi sono ricordata di qualcosa e questo qualcosa ha preso forma. Una forma sempre più precisa, quella di un burattino capace di camminare senza fili che si credeva un re perché unico e pensava di avere un cuore perché diverso e ballava perché felice sul palcoscenico, al circo! Sicuramente folle, pazzo perché si credeva ciò che non era o forse l'inverso era veramente un re che pensava di essere (o voleva essere) un semplice burattino libero di sognare e di ballare su un palcoscenico credendo di poter sfidare il mondo, in un circo, perché qui tutto può accadere! Che Re Pazzo! Che sia un re o un burattino poco importa, perché l'unica verità, per me, è la follia di credere che lui sia la parte mancante dello spettacolo, necessaria perché finalmente lo spettacolo possa avere inizio, perché Terre di Leone possa dirsi completa! Forse follia è credere questo, che i nostri prodotti siano parte integrante di qualcosa, del ciclo vitale che ogni anno si rinnova, la fanciullezza vitale nel Re Pazzo, la vigoria della giovinezza nel Superiore, la consapevolezza della piena maturità nel Ripasso e la saggezza, l'essenza di una vita nell'Amarone! Si forse follia è credere che sia davvero così, dare un senso al proprio mestiere pensandolo unico, e un cuore a ciò che si fa pensando ogni prodotto come una creatura a cui dare un'identità. Lui non è il più importante dei nostri vini ma può sentirsi o credersi un re visto che innegabilmente è lui a chiudere il cerchio! Oppure no è tutto il contrario!! Vedi che contraddizione, in fondo la vita è come un circo dove tutto può accadere e allora che lo spettacolo abbia inizio”. I nostri complimenti per la soluzione di packaging e tutto quello che c’è dietro.