Nomi che Fanno Titolo

Etichettevino packaging design branding
Ti voglio bene, Cortese, Az. Agr. Daniele Ricci.

Cosa può spingere un produttore a chiamare un vino con una frase affettuosa? Ad utilizzare una frase molto comune, molto ripetuta nella lingua parlata: “Ti voglio bene”. Una frase che potrebbe essere indirizzata a una persona vicina, a un partner, a un genitore, insomma una dedica. Romantica e/o amorevole. Oppure si tratta di una scelta di marketing? Pensata apposta per vendere di più. Scrivendo “ti voglio bene” sulla bottiglia qualche consumatore, indipendentemente dal vino contenuto in essa, potrebbe essere tentato di fare un regalo a qualcuno di amato. Semplice e risolutivo: bottiglia più dedica, tutto compreso. Siamo quindi agli antipodi delle ipotesi: frase romantica o idea commerciale? A parte queste considerazioni l’etichetta risulta elegante, fondo blu, stemma in oro in alto, cornicetta d’ordinanza, pulizia grafica, equilibrio generale. Un packaging “per bene”, insomma. Certo che un nome-frase non è, di fatto, un vero nome. Si tratta di una affermazione, manca la sintesi. Ma in questo caso, di affetto o di marketing che sia, l’attenzione viene catturata. Tutto sommato, un “ti voglio bene” non si nega a nessuno.