Un Cappello Prezioso ma Non Lezioso

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Novecento, Bonarda Frizzante, 
Alberto Fiori.

La particolarità di questo vino rosso risiede nel cappello. No, non stiamo parlando di quell’ammasso di vinacce che si forma in superficie nelle vasche, in fase di fermentazione. Stiamo accennando al cappello che Nonno Ezio, fieramente, indossa nell’illustrazione in etichetta. Possiamo infatti scorgere una luminescenza dorata (un inchiostro speciale) che si ripete anche nel carattere di stampa del nome di questo vino. La Bonarda (Croatina) in questione, infatti, si chiama “Novecento”, in omaggio al grande avo, nato nel 1904, come si legge nel sito dell’azienda, “portatore dei valori di attaccamento al lavoro e al sacrificio, tipici di quel secolo...”. La bottiglia è particolare (forma insolita), l’etichetta semplice ma “svasata”, cioè frutto di una fustella (cartotecnica) pensata apposta per il design del vetro. In stampa pochi elementi ben in vista: la figura del nonno, il nome del vino, il nome e il logo del produttore. Stop. Benfatto. Elegante ma “genuino”. Pulito ma con tutte le cose importanti da dire e da far percepire. Il progetto, anche, interessante: rilanciare la Bonarda attraverso un accordo tra un gruppo di produttori virtuosi che si è dato regole più restrittive, quindi più qualitative. Da qualche parte c’è anche un Oltrepò che funziona.