La Summa di Tanta Bellezza

Summa, Tenuta Casòn Hirschprunn, Alois Lageder.

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Nella ormai noiosa sequela di eventi legati al mondo del vino (li chiamano banchi di degustazione, in modo, del resto, riduttivo, parliamo soprattutto dei grandi raduni con centinaia di espositori), spicca ormai da anni un piccolo gioiello che non si può certo definire “fiera” o “salone” o “manifestazione”. Il suo nome è “Summa” e si svolge, solitamente, in concomitanza con il noto Vinitaly (Summa inizia un giorno prima). La location è suggestiva (si tratta della Tenuta Alois Lageder, a Magrè, in Alto Adige), la partecipazione di produttori di vino limitata a 100. Si susseguono degustazioni, visite guidate, appuntamenti gastronomici di livello. Due giorni di gioia ed eleganza. Sempre ottimamente organizzati e gestiti. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, il buon logo si vede dal design: qui sopra abbiamo riportato il “marchio” di Summa, quel “segno grafico” che contraddistingue la comunicazione legata all’evento. Estemporaneo, creativo, coraggioso. Per molti ma non per tutti, come recitava anni fa la pubblicità di un vino, guarda caso. Summa è un esempio di Grande Bellezza che dovrebbe fare da traino, culturale e logistico. L’encomio va anche all’azienda Alois Lageder che, di fatto, ospita le due giornate di convivialità. La Tenuta del noto marchio vinicolo, Casòn Hirschprunn - un palazzo rinascimentale del 17° secolo - con l'edificio storico Tòr Löwengang, è una sede a dir poco poetica oltre che emozionante e quindi coinvolgente. Recentemente, giusto per fornire un riferimento sempre legato al design, Alois Lageder ha rinnovato le etichette della linea Classica, improntandola a concetti profondi e condivisibili come Spirito di Ricerca, Approccio Olistico (la cantina in questione opera in regime biodinamico), Creatività, Artigianalità, Identità Sociale, Umiltà, Cura del Dettaglio, Pazienza, Lungimiranza e altri ancora. Qui alla base del testo riportiamo tre delle etichette di questa linea, visibili in totale nel sito del produttore. Come direbbero i francesi (“che ci rispettano”, cit. Paolo Conte) chapeau!