Un “Beli” Arancione dalla Slovenia

Beli Pinot, Pinot Bianco, 
Klet Brda.

In sloveno “beli” significa bianco. Una singolare combinazione fonetica e semantica fa assomigliare questa parola a “bello” in italiano. Male non fa, per la comunicazione: “Beli Pinot” suona quasi come “un bel pinot”. Siamo a pochi chilometri dal confine con l’Italia, sotto al Castello di Dobrovo, molto vicini a Gorizia e a quel grappolo di terreni rocciosi che friulani e sloveni si dividono, oggi fraternamente, per produrre vini coriacei e affilati. La cantina Klet Brda è di fatto una cooperativa formata da 400 viticoltori e produce diverse linee di vini. Ci ha incuriosito positivamente quella relativa ad alcuni prodotti “base” che presenta una immagine coordinata con dentro un’idea: immagini in bianco e nero di vignaioli all’opera nei campi, vengono abbinate a macro-fotografie di acini e grappoli.
L’effetto è esteticamente risolutivo in termini di attenzionalità e anche di percezione di qualità. Si tratta di una linea di vini “da prezzo”, cioè senza molte pretese, ma l’immagine è curata, anche sui wine-in-box da 5 litri. Con prevalenza di vini bianchi, per tradizione, in quella zona, le bottiglie si presentano con un croma arancione di forte impatto, ma anche con una gentile proposta in termini paesaggistici (sullo sfondo, in bianco e nero) e, come si diceva prima, con un concetto pregnante: nel packaging delle bottiglie, in particolare, si scorge un viticoltore che nella sua carriola trasporta un grande grappolo d’uva. Curiosità unita a un senso, un significato, un messaggio, che arriva al destinatario con semplicità e impatto al tempo stesso.