Red Lips, Rosé Frizzante, Sighardt Donabaum.
L’eclettico produttore di questo vino vuole farsi notare. Non ci sono dubbi: con un’etichetta come questa crollano tutti i dogmi legati alla grafica elegante, in favore dell’attenzionalità a tutti i costi. Potrebbe risultare anche un po’ volgare, aggressiva, sessista, e via dicendo. Ma tant’è che, sia pure risultando un filone anomalo per un austriaco, il packaging proposto arriva dritto agli occhi come un treno in corsa. Il colore rosso aiuta, la brillantezza del rossetto anche. Il resto lo fa l’anatomia e la classica posa (smorfia) riconosciuta ormai universalmente come provocatoria. Parlando del prodotto, si tratta di un vino semplice, un “frizzantino” (si direbbe qui da noi) da aperitivi. Per la cronaca il vino, categoria rosé, si compone dei vitigni Zweigelt, Sankt Laurent e Pinot Noir. Il nome del vino è “Red Lips” e di certo non si possono avanzare dubbi sulla sinergia tra testo e immagine, sulla coerenza della comunicazione.
Certo che l’impatto a scaffale è notevole. E su questo si potrebbero scrivere interi trattati: eleganza contro sfacciata ridondanza. Si vende anche così. Il reparto commerciale dell’azienda è gaudente. A parziale rivalsa per questo produttore austriaco dobbiamo dire che le altre etichette della casa presentano tratti più culturali: una serie di illustrazioni, con uno stile “noir” ma interessante, rappresentano vari animali selvatici in modo ugualmente attenzionale, ma con una grazia, se non altro, antropologica. Una serie molto ben realizzata dal punto di vista figurativo, con soggetti che trasmettono originalità e personalità. Riportiamo il cinghiale, qui sopra, per meglio apprezzare la qualità dei disegni che propongono anche una volpe, un cervo, un orso, una lince, un gufo e un tasso.