Garganegade, Garganega, Davide Xodo.
Nell’improbabile rincorsa dei vini oggi di moda nei confronti delle bibite più o meno estive, ecco un nuovo episodio, tutto sommato divertente (sempre che alla casa madre di Gatorade, cioè PepsiCo, non venga in mente di questionare). Il nome del vino che allude al noto vitigno veneto (in questo caso coltivato sui Colli Berici, Vicenza), allude anche, senza mezzi termini, alla nota bevanda rigenerante: “Garganegade”. A confermare il tutto, un inequivocabile simil-marchio a forma di strale. L’etichetta colpisce, per il nome, certo, ma forse ancora prima per il fulmine colorato che campeggia a tutta grandezza sul fronte della bottiglia. A sinistra il logo del produttore, a destra l’annata. Un design semplice, anche se imitativo, contaminante, volutamente provocatorio. Genera attenzione e qualche riflessione: se invece di bere tutte quelle bibite colorate si scegliesse un buon calice freschissimo di vino? Lo sport diventerebbe quello dei tavolini del bar, oppure delle tavolate estive di pranzo e cena. La sfida è aperta. Il coraggio non manca. Avanti tutta e salute!