Cima del Pomer.
Cima del Pomer (nome dell’azienda), si chiama così in onore di “un vecchio albero di mele autoctono, la Rosa Gentile, tipicamente presente tra gli ulivi e le vigne della terra asolana ed in particolare a Monfumo, piccolo comune di 1400 abitanti”, racconta Alessandra Vegro Amisani, titolare, nelle pagine del proprio sito web. Inizia bene la comunicazione di questo produttore veneto, che si dedica in modo particolare ai rifermentati e al metodo Martinotti vinificando la Glera (Prosecco) come da tradizione. Continua bene con le etichette dei vini, davvero particolari e degne di nota. Abbiamo preso in esempio quella del “Ganzo” definito come “Brut Nature, Spumante Integrale sui lieviti”. Ed ecco la spiegazione del nome da parte del produttore: “Come il piccolo ippocampo esce dal marsupio del suo genitore, lo spumante Ganzo si affaccia alla vita con l’eleganza discreta della rarità. Deve il suo nome al tessuto che veniva prodotto a Venezia in oro e in argento che ne richiama il minuto e luminoso perlage. Imbottigliato in pochi pezzi per volta, trasmette la qualità della leggerezza, sorso dopo sorso”. Nome, racconto, concetto. Tutto torna. Con un percorso che ha un inizio e una fine riuscendo a distinguersi nell’infinito panorama proseccante di quelle zone.