Il primo elemento che si nota in questa particolare etichetta è il simpatico occhio di una balena, illustrata con tratto semplice. La balena nuota tra onde di colline. Corto circuito mentale che trova riscontro (quindi valore) nella “realtà del passato”. Una volta lì c’era il mare. Oggi in quelle terre si trovano conchiglie. Nel sito web del produttore, Riccardo Danielli, il racconto è proposto con passione e poesia, leggere per credere: “Passeggiare in un campo, imbattersi in una conchiglia e vedere il mare in una pozzanghera. Gusci di noci della colazione del nonno che diventano scafi inaffondabili ed essere pronti a salpare nel mare del pliocene. Un mare narrato dai nonni, un mare di un tempo molto molto lontano, un mare che ci faceva sognare e vedere le piante sott’acqua e le colline diventare onde. Qui, silenziosa e solitaria, nuotava sui fondali, accarezzando con la pancia la stessa terra di sabbia e argilla dove io oggi trascorro le mie giornate. Si muoveva lenta e tranquilla, in quella natura remota, di cui lei era la custode, in un equilibrio esatto, solido e pacifico, che ancora avverto nei frutti del mio lavoro. E, come lei, silenzioso e attento, cerco di custodire con fedeltà le antiche tradizioni, proteggendo l’eredità del passato nel rispetto dei ritmi naturali. Lei era la Balena, una strada che mi ha portato nell’ unico posto possibile: il mio”. Che dire? Nulla da aggiungere. Se non confermare che il nome del vino è “Pliocene”, che l’azienda si trova ad Allerona, in Umbria e sottolineare quella frase in corsivo sotto al nome del produttore: “Passi da sognatore”.