Fantafollia di una Viticoltura Estrema

π
 no, Pinot Nero, Mythopia.

Ci vuole una certa dose di fantasia e di follia per chiamare un vino “pi(greco) no”. L’artefice di questa idea di etichetta è un professore di ecologia, Hans Peter Schmidt, fautore di un progetto di armonizzazione degli ecosistemi in agricoltura per sviluppare un alto grado di biodiversità. L’azienda e il luogo dove nascono i suoi vini si chiama “Mythopia” (nome inventato che allude a una disciplina propria) e si narra che lassù (a 800 metri di altezza, nel Vallese svizzero) si trovino 68 specie di farfalle, 180 specie di piante e fiori, pomodori, lamponi, mirtilli, rose, patate, zucche e cipolle. Ma torniamo a questa etichetta illuminata. Pochi elementi in bianco e nero: in alto una fascia in “stile Angelo Gaja” con il nome del produttore ben presente, al centro su carta goffrata bianco-latte troviamo il nome del vino (non immediato, ci si arriva come in un rebus), in basso piccole scritte con sede, web e altre specifiche. Semplice e impattante. Con una dose di creatività enigmatica. Solo l’essenziale, come nei loro vini, del resto.