Antinoo, Viognier - Chardonnay, Casale del Giglio.
L'antica "polemica" (antica quasi quanto l'Antica Grecia) sull'attribuire le proprie preferenze vinicole a vitigni autoctoni o alloctoni non cesserà mai. Vi sono buone ragioni in ognuna nelle due fazioni. Qui siamo di fronte, produttivamente, alla scelta di favore di una azienda del centro Italia (provincia di Latina) verso vitigni non di origine locale: Viognier e Chardonnay. L'attrito concettuale avviene quando ci accorgiamo che il nome del vino, quindi il suo "carattere" comunicativo, parla romanico, e andando a scavare nel concept, più esattamente si riferisce all'Antica Grecia. Apprendiamo così dal sito dell'azienda che a poca distanza dalla sede di produzione "in località Torre del Padiglione, fu rinvenuto nel 1907, il bassorilievo di Antinoo, giovane greco di straordinaria bellezza, favorito (leggasi giovane amante) dall'Imperatore Romano Adriano... intento a recidere un tralcio dal quale pendono due grappoli d'uva". Antinoo quindi diventa il simbolo della vendemmia e della tradizione vinicola greco-romana. I vitigni però sono francesi. Punto. Ognuno, anche i pontenziali clienti, troverà (o non troverà) coerenza in queste scelte, oppure sarà libero di pensare che non sia così importante per la notorietà del prodotto. L'etichetta è così classica che più classica non si può, ma tutto sommato anche la Grecia Antica è "classica". Unica concessione di design "fuori dalle righe", il gioco ottico che unisce le due "o" finali del nome "Antinoo" come due cerchi olimpici o come due vere unite in un "matrimonio grafico". O più semplicemente per rendere originale il logotipo e attirare l'attenzione.