La Fata Galanti, Nerello Cappuccio, Al-Cantara.
L'insolita e "fintamente" infantile etichetta di questo vino siciliano trasporta la mente verso racconti ricchi di magia. Assolve cioè al suo compito di recare attenzione con uno stile informale, che potrebbe sembrare anche "poco serio". Si tratta di un genere, abbastanza utilizzato sulle etichette della Trinacria, che può piacere ai colti e forse meno ai molti. Così dicendo risolviamo subito la questione "grafica" concentrandoci sul nome del vino: "La Fata Galanti". Nome "sognante" anch'esso, in linea con l'illustrazione. Nome che probabilmente fa riferimento alla poetica narrazione omonima di Giovanni Meli. Trattazione in dialetto, tradotta da Giuseppe Gazzi. Ecco un interessante e coerente estratto di tale novella: "Nel palagio di corte affumicato giunge intento Plutone, e al suo cospetto vien dagli Dei d'abisso apparecchiato, tosto per far baldoria un gran banchetto. Maccheroni, e salsiccia evvi, e stufato, e braciole arrostite e vino eletto. Stansi ad occhi sbarrati i commensali, doppian gli evviva e vuotano i boccali." Al-Cantara, stimato produttore per la qualità dei vini proposti, ci ha abituati a etichette bizzarre, colorate, narranti. Un po' in stile Donnafugata ma con uno stile più ridanciano, scanzonato, sorprendente.