Nelle terre della Vernaccia (di San Gimignano) nasce questo vino rosso di grande personalità, punta di qualità dell'azienda, che denota il proprio "spirito" con un nome altisonante: "Arcidiavolo". Riferisce Treccani che l'arcidiavolo è "il capo dei diavoli, in contrapposizione all'arcangelo". Ma anche, meno esotericamente, "albero della famiglia delle ulmacee". Il produttore, nei testi di commento contenuti nel proprio sito web protende per la versione esoterica e dice che il vino Arcidiavolo: "deve il suo nome alla leggenda legata alle Torre del Diavolo" (una delle torri che caratterizza il borgo antico di San Gimignano, in Toscana). Il nome deriverebbe dalla prodigiosa sopraelevazione della torre, riscontrata dal suo proprietario e attribuibile "ad un artificio del Diavolo".Il nome caratterizza certamente il prodotto, connotandolo tra i vini possenti, autorevoli e anche un po' misteriosi. Un'aura di fascino arcano non fa mai male: i "poteri" del vino, dopo qualche bicchiere soprattutto, sono noti ai più e spesso vengono collegati al continuo avvicendarsi del bene e del male. Come dire, il sacro e il profano. Bene quindi la scelta del concept, non ugualmente bene le scelte grafiche operate in etichetta: il nome scritto in verticale non facilita il "compito" della comunicazione e il resto dell'impaginazione subisce i limiti di una semplificazione fin troppo austera.