Mezzopane, Merlot - Sangiovese - Cabernet - Petit Verdot, San Polo.
L'etichetta di questo vino, definito "Supertuscan" dal suo produttore, non è di quelle che "spaccano" lo scaffale. Un colore di fondo "terra di Siena" (siamo a Montalcino), il quadrato come segno distintivo della grafica "percepibile", l'oro come valorizzatore, con al centro un logo abbastanza indecifrabile. Ma la nostra principale attenzione va, come quasi sempre accade in questo blog, al nome del vino che in questo caso si esprime con "Mezzopane". La prima sensazione è quella di "miseria", una miseria tipo quella attinente ai periodi delle nefaste guerre che hanno percorso l'Italia del secolo scorso, quando il pane spesso mancava o doveva essere suddiviso, più che condiviso. In nostro aiuto accorre il produttore di questo vino che nel proprio sito web fornisce, ed è purtroppo ancora caso raro per le aziende italiane, una spiegazione al nome in questione, testualmente: "Mezzopane, nome che deriva dall'epiteto dato da un contadino del luogo, al panorama mozzafiato che si gode dal Poggio in cui San Polo (l'azienda) è ubicato". Forse in quei luoghi, in senso dialettale, davanti a un panorama stupendo si usa affermare "mezzopane!", grande rispetto per le tradizioni locali se così dovesse essere, ma sinceramente non abbiamo capito. E il rischio è che non abbia capito anche il "consumatore potenziale medio" che vorrebbe e potrebbe interessarsi al prodotto e alla sua "vicenda particolare". La sensazione è che il messaggio non riesca ad arrivare o giunga a destinazione distorto.