Ex Alba, Trebbiano, Podere Pradarolo.
La natura “orange” di questo vino viene dichiarata dal colore stesso, prevalente, dell’etichetta. Si tratta di uva Trebbiano macerata per 50 giorni ad ottenere un vino fermo e intenso. Ma veniamo alle questioni di packaging. Il nome del vino è “ex Alba”: diciamo subito che è molto rischioso collocare la parola/nome “Alba” in etichetta, soprattutto quando con la nota cittadina del Piemonte non si ha niente a che fare. Infatti qui siamo sulle colline di una valle laterale del parmense: territorio e vitigno non c’entrano con la nota località delle Langhe. E’ chiaro che in questo caso “Alba” è riferito al latino e vuole significare, più o meno, “dal bianco”, cioè un vino che nasce da un frutto bianco, atto a divenire, in questo caso, aranciato. I percorsi della mente (quando legge un nome e “interpreta” la parte visual di un’etichetta) sono molteplici, ma di certo possiamo dire che in questo caso, nell’immediato, “Alba” porta proprio là. Salvo accorgersi, necessariamente documentandosi su questo specifico vino, che si tratta di tutt’altro. Per il resto notiamo che il design è molto semplice: il nome del produttore in alto, con la data vendammiale; in basso il nome del vino adagiato su morbide colline cromatiche. Un critica anche al carattere di scrittura del nome/logo dell’azienda, piuttosto arcaico. Per il resto piace la semplicità e l’immediatezza.