Questo vino (a sinistra) non ha un nome (si chiama Sauvignon). Nessuno dei vini aziendali di Borgo Magredo ha un nome definito (tranne il Le Blanc, a destra, che curiosamente ha un nome in francese!) Non avere nomi per i vini non è sempre una buona idea: in questo caso l'azienda comunica anche e soprattutto attraverso due/tre "claim": "Vini di Stoffa" (pay-off ufficiale, qui il sito), quindi "Anticipare il Futuro" (posto sulle etichette di ogni vino in gamma) e infine "In Denim we Trust" (in inglese!) sull'etichetta del "Le Blanc". Insomma un po' di confusione c'è, linguistica e semantica. Passiamo alla grafica: tutte le etichette riproducono tipi di stoffe tenendo fede al claim aziendale (concetto di lavorazioni pregiate, "tessuto" organolettico, lavorazione "sartoriale", ottimo e sinergico). Certo che: il logo aziendale (quella specie di quadrato "etnico" che entra dalla sinistra nell'etichetta del Sauvignon), le trame delle stoffe riprodotte nelle varie etichette e anche la conformazione della bottiglia, riportano alla mente vaghe sensazioni di rum caraibico.