Lo diciamo subito che non sembra un vino. Potrebbe essere un'acqua di colonia, al limite una vodka (complice anche la fotografia con toni molto "luminosi"). Magari un tonico pseudo-medicinale tratto da alghe marine. I colori del fondale (dietro alla streghesca sirena) non aiutano: dal verde all'azzurro, colori poco "alimentari". L'idea creativa è quella di raffigurare la sirena mentre fa emergere un bicchiere di vino oltre il pelo dell'acqua, quasi a salvaguardarne l'integrità. Il retro dell'etichetta sembra un ritaglio di giornale. E naturalmente il tappo è a vite come si usa ormai nel "nuovo mondo" del vino. Insomma se gli australiani produttori di questo vino volevano fare gli originali ci sono riusciti. Con qualche dubbio sul "ritorno".