Siccis Omnia Dura Deus Proposuit, Langhe Nebbiolo, Franco M. Martinetti.
Uno dei nomi (se così si può definire la frase composita che "nomina" questo vino occupando buona parte dell'etichetta) più insoliti e originali tra quelli in circolazione negli italici scaffali. La scelta stessa di adottare un motto di Orazio in latino (Carminum Liber Primus 1,18) come nome di un vino, denota una personalità di spicco e la coraggiosa voglia di osare. Questo nome di fatto si presta alla più consistente delle critiche: è decisamente lungo e fin troppo colto. E' anche difficile da recitare. Quindi da ricordare. Ma la sua funzione, in questo caso, valica i confini delle "non-regole" per accedere di diritto all'Olimpo dei nomi strani. Ed è quasi un gigionare nei confronti di chi non beve vino, la sua traduzione: "Agli astemi il Dio Bacco rese la vita difficile". A voler dire che questo vino, sia pure di nebbiolo, vitigno austero e rigoroso, è di facile beva, di ottima fruibilità, insomma corromperebbe facilmente anche il gargarozzo di rinsecchiti astemi. Che le scelte di questo produttore siano state controcorrente sin dall'inizio lo si deduce anche dal "pay-off" aziendale: Vinicultore (in vece del solito Viticoltore). Quasi un gioco di parole, che però fa una bella differenza, semantica e concettuale. Particolari anche alcuni degli altri nomi dell'offerta di vini piemontesi di Franco M. Martinetti: Bric dei Banditi, Marasco, Sine Cura, tra i rossi e Alcedo, Martin (Pescatore) e Quarantatré tra i bianchi, tutti ben argomentati sul sito aziendale. Grafica delle etichette tra il classico e il tradizionale, senza "spari" creativi ma di buon gusto.