Si tratta di un grande produttore spagnolo che gestisce diversi marchi e che recentemente ha ridefinito, anche graficamente, la linea destinata a un consumo giovane e di "mercato", non rinunciando per questo a dare sostanza a un concetto a suo modo vincente. Sfruttando il nome aziendale si fa riferimento alle "armi da guerra" utilizzate nei vigneti al fine di produrre vino. Un segno di qualità e di accuratezza presentato con un certa dose di "filosofia" e anche di ironia. Il risultato sono delle etichette semplici nell'impaginazione, ma dirette nel messaggio. Armas de Guerra è il nome di linea, mentre per ogni tipologia di vino vengono illustrati gli strumenti di lavoro tipici del vignaiolo. Belle illustrazioni, in stile un po' retrò, che nell'economia grafica dell'etichetta spiccano e si fanno notare. Unica nota che potrebbe essere negativa è la parola "guerra", in grande evidenza, che potrebbe generare sentimenti contrastanti. Ma di fatto il "gioco" tra parole e immagini fa subito subentrare un sorriso di simpatia e di approvazione verso queste armi "di lavoro" che non uccidono e semmai vivificano gli animi consentendo la produzione del "nettare degli Dei".