Dice il produttore nel proprio web che questo vino: "si chiama così perché una volta, nella casa accanto, abitava una vecchia signora sempre vestita di nero, che era stata soprannominata l’uselùn, (l'uccellone)". Ci muoviamo quindi in un ambito dialettale e strettamente locale, per un vino però che negli anni ha conquistato fama anche internazionale. Chi non conosce la storia della signora vestita di nero potrebbe pensare altro, ma sta di fatto che questo nome, purché lungo per una etichetta di vino, ha conquistato l'attenzione dei più, e forse anche di molte gentili signore (magari giovani, che non vestono di nero bensì colorato). Genio? Sregolatezza? Chilosà. Notiamo anche che il carattere di scrittura del nome (che in pratica occupa tutta l'etichetta per cui diventa protagonista assoluto) è di tipo insolito, un po' "tipografico", con una sua modernità vintage anni '70 ma ancora attuale ed impattante. Insomma, una bella barberona (anche per il prezzo!).