Oslavje, Pinot Gris-Sauvignon-Chardonnay,
di Radikon.
Le quotazioni del produttore sono alte, i prezzi anche. Ma alto è anche il livello qualitativo del vino sul quale c'è poco da discutere. Parliamo invece dell'etichetta con la sua disorientante azzurrità: cromaticamente il ciano e il verde non sono due colori che "dove li metti, stanno". Soprattutto l'azzurro pieno e vivace che viene ritenuto poco alimentare. Qui abbiamo una foglia di vite stilizzata (azzurra, come l'effetto che fa il verderame!) e alla base, in evidenza, il nome del produttore. Viene quindi adottato il nome dell'azienda come appellativo dei vari vini. Tra l'altro in modo piuttosto sbilanciato e forse anche un po' troppo "urlato".