Trovare la "soluzione" giusta per l'etichetta di una bottiglia di vino è tutt'altro che elementare. La questione è che la grafica e il design devono essere semplici e fruibili (leggibili, memorabili, gradevoli, evocativi, emozionali) ma la semplicità non va confusa (o barattata) con il "semplicismo tipografico". Diciamo che mettere in fila (e centrare otticamente) le informazioni di legge che devono apparire in etichetta non è difficile. Altra storia è fornire queste informazioni ai potenziali clienti con una modalità creativa e soprattutto comunicativa (nei termini di semplicità e fruibilità descritti sopra). Molti produttori di grandi vini di gran nome come Amarone, Brunello, Barolo, Chianti Classico, Barbaresco, Sagrantino, Aglianico, credono che, stante il Grande Nome, sia sufficiente un'etichetta eterea, semplicemente descrittiva, senza emozioni, senza il guizzo di un'idea. Ma "sullo scaffale" la competizione è agguerrita e di fatto qualche concorrente (magari con un prodotto inferiore, accade anche questo) si distingue in modo particolare e si afferma di più, sia in termini di notorietà che di vendite.