Questo vino vale un tesoro anche se di prezzo medio (30 Euro): siamo di fronte ad una etichetta molto elaborata (nella cartotecnica) ma al tempo stesso molto semplice (visivamente). Le forme, le curve, esprimono un concetto di rotondità, di piacevolezza, di liquidità densa e corposa. La preziosità viene espressa anch'essa in modo semplice con una piccola corona dorata, elevata, portata in alto dalla dinamica dell'etichetta. Il nome, Tesoro, è semplicemente perfetto, consideriamo che il vino e il produttore sono austriaci del Burgerland e quindi hanno deciso di puntare su una parola in italiano, conosciuta ormai in tutto il mondo. In Italia sarebbe un nome (ormai molto sfruttato) da passito, ma per il mercato austriaco e del nord europa è una denominazione che può risultare memorabile, di moda, e quindi raccogliere consensi. Il lettering di "Tesoro" sottolinea la "sottoparola" OrO che lega con tutto il resto e chiude il cerchio.