Un'etichetta con particolari che potrebbero colpire: il nome a caratteri "cubitali", l'estrema pulizia grafica (non sempre positiva), quel particolare puntino della "i", rosso, scavato e romboidale. E forse primo fra tutti quello "stiloso" modo di "pizzicare" la "A" da parte della "C", grazie all'andamento verticale del nome. Le parole in verticale non si prestano ad una lettura "comunicativa" e immediata. Spesso sono vezzi grafici alla ricerca di un'originalità che nuoce più che giovare. In questo caso, il nome in verticale, ad uso e consumo di quelle idea di far incontrare in quel modo la "C" e la "A", diventa nota di distinzione. E regala uno spunto di creatività ad una etichetta che per il resto è senza "guizzi".