Crisp White, Sauvignon Blanc, Chateau Crisp.
La moda delle "bottiglie incartate" a volte ritorna. Si tratta di una piccola percentuale di produttori che decide di coprire il vetro avvolgendo la bottiglia in una specie di "grande etichetta". Il risultato è di sicuro effetto perché in grado di stagliarsi, nello scaffale e in ogni caso nel panorama commerciale dell'offerta vinicola, visto che quasi tutte le altre bottiglie hanno etichette "normali". Per questa particolare scelta si pagano costi, oltre che di produzione, anche per quanto riguarda la praticità (stockaggio, trasporto, etc.) Ma la possibilità di stupire, logicamente, aumenta: con un involucro esterno a "farla da padrone", la bottiglia si veste di forme e dinamiche insolite. Viene certamente valorizzata. Tanto più che le enoteche di prestigio, avvolgono comunque le bottiglie "normali" in carte personalizzate che garantiscono un "effetto regalo" molto efficace. Qui sotto alcuni esempi di packaging cartaceo (tra i quali "The Wine with No Name": c'è sempre qualcuno che cede alla tentazione di "non chiamare" un vino).