Un caso eclatante nella sua semplicità: tempo fa il Ministero dell'Agricoltura decide di creare la Doc Roma (non senza seguenti polemiche). "Ti piace vincere facile? Recita una recente pubblicità. Si tratta di fatto di una "zona vinicola" non certamente pregiata (e questo è emblematico: gli Antichi Romani hanno portato la cultura del vino in tutta Europa e i romani di oggi non avevano ancora una Doc) che produce vini rossi con vitigni "mutuati" dalle regioni limitrofe, salvo, forse il Cesanese di laziale stanzialità. Ebbene ecco dimostrata la forza di un nome (che non è stato creato ad-hoc ma erà già lì pronto da cogliere) come Roma che sfrutta la notorietà in tutto il mondo della "città eterna". Il successo è assicurato, soprattutto a livello turistico, molto "spicciolo", ma anche per le esportazioni. Quel nome ben evidente su una bottiglia di vino rosso assicura già una base di vendite dall'introito considerevole. Potrebbe funzionare anche con "Firenze"o "Venezia" o "Siena", logicamente.