Autin Lungh, Dolcetto, Eraldo Revelli.
Il nome di questo Dolcetto, vitigno che trova le sue migliori espressioni nei pressi di Dogliani, in Piemonte, sembra quasi in inglese, forse anche in gallese o irlandese. Invece si tratta, come spesso accade per i vini italiani, di dialetto regionale. E' il nome dell'antico vigneto da dove provengono le uve di questo vino. Vigna che ha una disposizione particolarmente allungata. Da qui "Lungh" in senso di lungo. Sono senz'altro possibili delle incomprensioni. "Autin" non è una forma dialettale inglese di "Autunno" bensì un nome tradizionale italiano (che non significa autunno). In buona sostanza si tratta di un nome di difficile lettura e di memorizzazione quasi impossibile. Per altro il "visual", termine inglese per dire "immagine" in etichetta, non aiuta la comprensione perché non rafforza quanto viene affermato dal nome (una vigna allungata) bensì illustra un ramo di more selvatiche. Notiamo anche che la "R" del copyright vicino al nome è inusitata e graficamente fastidiosa. Ambiguo anche il logo "ER" che sintetizza il nome del produttore (Eraldo Revelli).